METODO FEUERSTEIN:
Il Metodo Feuerstein è uno strumento inventato dallo psicologo
israeliano Reuven Feuerstein, il cui obiettivo è sviluppare le potenzialità
dell’individuo e aumentare la sua capacità di modificarsi di fronte al
cambiamento.
Il “Metodo” di Feuerstein in realtà è un modo di concepire la mente e la
persona, che Reuven Feuerstein ha tradotto nella pratica creando due strumenti
molto efficaci: il Programma di Arricchimento Strumentale (PAS) e
la Valutazione della Propensione all’Apprendimento (LPAD).
Il vantaggio del Metodo Feuerstein è che non lavora sui contenuti specifici
(come storia o matematica), ma sui processi che sono necessari per
imparare i contenuti specifici. Il Metodo si focalizza sul come si utilizza la
mente e sulle strategie per farlo in modo efficace: in questo modo, una volta
che si è imparato a usare una strategia cognitiva per risolvere un problema,
questa può essere utilizzata in altri ambiti.
Lo scopo di Feuerstein è stimolare le risorse che l’individuo ha dentro di sé.
http://www.icelp.info
APPROCCIO WALDON:
Il Waldon è un approccio terapeutico integrato che si basa sul lavoro di Geoffrey Waldon, un neurologo pediatrico che, fra gli anni Settanta e Ottanta, ha sviluppato un sistema di idee e di attività di gioco per aiutare le persone con autismo, ritardo dello sviluppo e/o difficoltà di comunicazione, ad “imparare ad imparare”.
Gli operatori del metodo Waldon vedono le difficoltà di apprendimento come la conseguenza di una mancanza di “comprensione generale” e mettono in discussione le pratiche educative standard, in quanto, essendo basate sull’approvazione da parte dell’insegnante, possono creare ansia e diventare inibitorie rispetto all’apprendimento dell’individuo.
Le attività e i materiali utilizzati nelle lezioni Waldon, invece, mirano a creare attività automotivanti e piacevoli, che, in quanto tali, sono svolte per il piacere di “farlo”e non per essere elogiati o per soddisfare le aspettative di colui che insegna.
Il reale apprendimento si realizza quando accadono cose “inaspettate” (altrimenti dette “errori”!) e si rende possibile una nuova conoscenza.
Fornendo a colui che apprende una guida appropriata e materiali adeguatamente flessibili, lo si aiuta a costruire sia la sua comprensione di base sia ad esercitare una sua consapevolezza spaziale attraverso l’esplorazione e la scoperta delle somiglianze, delle differenze, delle regolarità e dei modelli del mondo, vale a dire “imparare ad imparare”.
Il metodo Waldon può essere applicato a casa dai genitori e dai fratelli, a scuola dagli insegnanti, nei centri dagli operatori ed è destinato a persone con autismo di tutte le età e gravità.
Le attività svolte non sono il risultato finale, ma offrono opportunità di apprendimento che hanno la loro applicazione nelle attività domestiche,in quelle personali e sociali. Servono per esplorare nuovi movimenti ed imparare a controllarli, per costruire la capacità di concentrazione ed attenzione, per imparare a prendere decisioni ed a cambiare idea, a scegliere, a rimanere seduti più a lungo, a muoversi nella stanza e tenere a mente il compito più a lungo, a superare ostacoli sempre più grandi…
Tale approccio ha dato risultati sorprendenti, in particolare nel trattamento di bambini con disordini dello spettro autistico, e nel tempo è stato applicato anche al trattamento dei bambini con iperattività (ADHD)
http://waldonapproach.org
METODO TERZI:
Il Metodo Terzi, dal nome dell’ideatrice Ida Terzi, è una metodologia cognitivo-motoria che si occupa dell’organizzazione e dello sviluppo del pensiero analogico-spaziale.
Attraverso una tassonomia di esercizi senso-motori specifici, graduati per complessità e adattabili alle diverse esigenze ed età dei soggetti, sviluppa la capacità di integrare le informazioni spazio temporali che giungono al sistema nervoso centrale dai diversi canali percettivi (cinestesico-propriocettivo, vestibolare, tattile, uditivo e visivo).
Esercita l’integrazione delle informazioni relative al proprio corpo (spazio personale), allo spazio esterno (spazio peripersonale ed extrapersonale) e alla relazione tra i due spazi, facilitando la coerenza percettiva tra i vari stimoli sensoriali ed il passaggio da un utilizzo inconscio ad un utilizzo consapevole del corpo in movimento.
Il metodo approfondisce lo studio delle rappresentazioni interne degli eventi, analizzando i processi mentali che dallo stimolo portano al comportamento. Potenzia lo sviluppo del pensiero analogico-spaziale, integrandolo successivamente con il pensiero logico-verbale; stimola la formazione di immagini mentali propriocettivo-motorie e visuo-spaziali. Attiva e potenzia i processi cognitivi di analisi e di sintesi dei dati.
Gli esercizi promuovono la corretta organizzazione spaziale utilizzando sequenze spazio-temporali ordinate (sia nello Spazio personale che Extra-personale); la dimensione della temporalità, infatti, nelle sue caratteristiche di successione, sincronia e durata, permette una corretta integrazione tra spazio e tempo.
Mediante le fasi di lavoro, caratterizzate da “Consegna” “Vissuto” e “Rappresentazione”, le proposte sottolineano il forte legame esistente tra Percezione-Azione-Cognizione, stimolano le funzioni esecutive che regolano i processi di pianificazione, controllo e coordinazione del sistema cognitivo, la memoria di lavoro e l’attenzione selettiva e sostenuta.
Gli esercizi che caratterizzano il Metodo si possono suddividere in tre grandi gruppi:
1) esercizi senso-motori elementari pre-deambulatori, relativi alla costruzione dello spazio personale;
2) esercizi senso-motori deambulatori, relativi alla costruzione dello spazio metrico euclideo;
3) esercizi di organizzazione spazio-temporale con particolare riferimento alla costruzione del concetto di numero, al linguaggio parlato, alla scrittura e alla lettura.
Tutti gli esercizi lavorano in modo specifico sulla creazione delle immagini mentali e sullo sviluppo e riabilitazione delle diverse funzioni motorie e cognitive.
www.metodoterzi.org